giovedì 22 luglio 2010

Chi guarda Genova sappia che Genova si vede solo dal mare



Un anno fa iniziavamo una nuova avventura che ci avrebbe accompagnato per tutto il freddo inverno, la primavera e da ieri sera anche l’estate.
20/7/2010 sempre in tre, ma in formazione rivisitata, io Stefano e Raffaella. Ore 21.30 come vecchi amici ci troviamo al solito posto. Poi in su, un po’ piu’ umidi del solito ci perdiamo fra i mille sentieri del Fasce. Bello arrancare sentendo il profumo dell’erba che si schiaccia sotto le suole. Poi liberi giu’ senza pensare alla piccola disavventura. 2 ore e 30 di quel sudore che scende sulla nostra pelle che ci rende ogni momento sempre piu’ vivi. E’ sempre difficile prendere sonno. Anche oggi come ieri troppe emozioni. Grazie stefano e grazie raffaella.

"Chi guarda Genova sappia che Genova si vede solo dal mare" ivano fossati

MANCANO POCHI MINUTI ALLE 23. spegnamo le frontali. il vento in cresta ci asciuga il sudore e ci rinfresca. "Chi guarda Genova sappia che Genova si vede solo dal mare", ma chi l'ha detto ? Noi la stiamo guardando dall'alto del monte fasce! due lingue scure, una del mare e una di terra e poi lei una via lattea di luci che fa da spartiacque fra la terra e il mare. e' emozionante. le luci ed i colori ci ipnotizzano restiamo senza fiato non solo per la ripida salita del sentiero soprattutto per la fortuna di vivere queste sensazioni. il tempo di scattare due foto e ci giriamo verso l'altro versante, il levante ligure e sotto di noi. le stelle sono infineite questa sera peccato che non ci sia la luna piena, ma da qui alla fine dell'estate ci sara'. riaccendiamo le frontali e tagliamo per un sentiero che in breve tempo ci portera' sulla'altro versante del monte per riscendere fino al mare. le frontali appiattiscono il nostro senso di percezione fra il vicino e il lontano. dobbiamo stare molto attenti perche' il rischio di prendere una storta o farsi male e' alle porte. e' sempre strano ma allo stesso tempo affascinante procedere correndo avvolti solo da solo 3 piccoli fasci di luce. fantastichiamo su come si potrebbe aumentare l'intensita' per migliorare la visuale, ma non e' necesario, il bello forse e' anche questo. raggiunto il liberale veniamo in giu' per carrupola poi apparizione e finalmente a casa. ore 23.45 sotto la doccia un coppetta di yogurt con fragole a pezzi e via a nanna. e' stata dura pero' prendere sonno. troppe emozioni. grazie davie e grazie lorenzo

giovedì 1 luglio 2010

Trail del Monte Soglio 60km 3400mt






Trail del Monte Soglio 60km 3400mt
3° tappa di avvicinamento alla CCC
Questa e’ una data decisive e decido di parteciparvi solo poche settimane prima, non ho assolutamente la preparazione ma avevo deciso di correre gare lunghe appunto in preparazione alla CCC e questa non potevo mancarla.
Partiamo con Davide in perfetto stile in ricordo dei vecchi tempi e delle vecchie vacanza a Biarritz soltanto che stavolta i mezzi sono decisamente piu’ comodi di allora.

Direzione Forno Canavese. La colonna sonora e’ quella delle grandi occasioni 88 piu’ assaggi vari e leggermente piu’ sereni.
Arriviamo in tempo per salutare gli amici Pino ed ecodiesel, prendere il pettorale e assistere all proiezione del film su Olmo. Lui e’ li presente insieme a sua moglie.
Giusto due parole di commento a fine film e ci ritiriamo a nanna, domani la sveglia suonera’ molto presto. Ore 5.00, francamente non mi ricordavo che in macchina si dormisse cosi’ comodo…



I miei preparativi sono proprio pochi, francamente devo solo impostare un passo corsa che mi permetta di completare questo 60 km e non arrivare in condizioni disastrose e per farmi capire che il Bianco non e’ irrangiungibile e non e’ un’impresa impossibile. Al via incontro Mirko con un bel cappellino che gli dona proprio ed il grandissimo Vipiana, scambio due battute e ormai tutto e’ pronto. Breve briefing e alla 06.00 si parte. Via di corsa.
La prima progressione va su asfalto e lascio andare le gambe. Divido la gara mentalmente in 3 blocchi, i “primi” 39 km sono di avvicinamento alla grande salita di 8 km e 1500 mt di dislivello consecutivo alla vetta dl monte soglio a oltre 2000 metri poi ci sono gli ultimi 13 km di discesa e piccoli strappi. Affronto la prima parte praticamente quasi tutta corricchiando. I passaggi sono favolosi in mezzo a boschi traversi e piccoli guadi ed addirittura il costeggiare un rigagnolo che fa magico questo tratto di corsa. Finalmente arrivo al gonfiabile The North Face che definira’ la meta’ gara.
A fianco a me il fratelo di Galanzino, ci fermiamo a mangiare qualcosa, mi dice che forse non continuera’, discutiamo un po’ delle porte di pietra e dell’edizione di un mese fa a cui non ho partecipato. E’ vero si fermerta’ e non terminera’ la corsa. Al ristoro tutti parlano di questa temibile salita al soglio, io non capisco, ma lo capiro’ piu’ tard i… dopo qualche km.. ebbene eccomi nella sconda mia parte di gara: 8km e 1500 mt di dislivello positivo tutti in un solo strappo che dopo 39 km di corsa gia’ fatta non sono poi il massimo. Sono interminabili, fortunatamente la salita e’ divisa in 2 tronconi e almeno riesco a riprendermi mentalmnente. Si sale e si sale ancora. Il panorama inizia ad essere veramente molto bello. Si apre tutto davanti a me facendomi vedere tutte le montagne ancora innevate. Al rifugio mi dicono che ci sono gli ultimi 300 mt di salita prima di arrivare in vetta; alche il mio fedele orologio me lo conferma, non e’ una balla..Riparto passo dopo passo arrivando in vetta e toccare con mano un po’ di neve, io che vengo dal mare. Scambio un po’ di battute con i ragazzi del soccorso alpino e poio affronto gli ultimi 13 km di discesa (che comunque se dovessi scegliere..discesa tutta la vita) in discesa dopo 50 km le gambe non ci sono piu’ o almeno non ci sono come vorrei ed in certi tratti e’ talmente ripida che non e’ assolutamente corribile. Ad in rifugio mi dicono che devo fare un taglio in per raggiungere l’altra vallata, mortale svalico su sfasciume che mettono a dura prova le mie caviglie. Arrivo al di la e mi confermano ancora 8 km prima di tagliare il traguardo.Otto lunghi ed interminabili kilometri.
ARRIVO IN FONDO POCO OLTRE LE 13 LUNGHE ORE Davide (grandioso conclude in meno di 9ore) mi porta una birra, me la scolo ad una velocita’ fotonica e bisso immediatamente dopo facendomi perder parte della mia integrita’ mentale. A mente fredda mi rendo conto che non sono completamente bollito e che sono molto felice di aver porto a termine ancora una bella impresa. Grazie a Davide per aver diviso di nuovo un’altra bella avventura e a tutti gli organizzatori, volontari che hanno permesso lo svolgimento di questa bella gara.