lunedì 15 novembre 2010

Le lanterne di San Martino


"lanterne, lanterne, sole,

luna e stelle, date luce a noi,

date luce a noi, questa luce nel Mondo vogliamo portar!".

San Martino sentiva dentro di sé una luce interiore così forte che, incontrando in una fredda notte d'inverno un mendicante infreddolito alle porte della città, si offrì di condividere con lui il suo mantello.

Con questa premessa ieri ci siamo finalmente incontrati con un po’ di famiglie per la prima ricorrenza da vivere assieme. Alture di pegli fino ad una cappelletta in mezzo al bosco. Appena parcheggiato ci siamo messi in cammino su un sentiero semplice semplice che ci avrebbe portato alla cappelletta che abbiamo raggiunto simpaticamente saltellando fra una pozza e un’altra.


I bimbi assieme sono una forza nella loro purezza, non si sono mai visti e si chiamano già amici. Si tengono per mano e saltellano, raccolgono fiori e canne di bambu’. Intorno alla cappelletta ci sono un po’ di panche di legno e ci fermiamo per preparare la merenda. Ci sono i biscotti, le nocciole, le torte di carote e noci per riscaldare il cuore di piccini e grandi (soprattutto grandi). Ci sono le lanterne, quelle fatte a mano e quelle no … ma tutte contengono una candela da accendere.
Inutile dire l’entusiasmo dei bimbi nel vedere accendere i piccoli lumini. Detto fatto e’ l’ora di ritornare al buio con le nostre lanterne alle macchine cantando assieme canzoncine e filastrocche. Non ci facciamo mancare nulla, nemmeno un po’ di pioggia.

Le lanterne di San Martino, percorrono la notte: sono l'immagine di una forza, una luce, un calore che resistono di fronte agli ostacoli, agli affanni, portando la speranza in una nuova rinascita, rappresentata dalla primavera

martedì 9 novembre 2010

Portofino 2010: un trail tra il mare ed il cielo

Ci sarò stato decine di volte, per farci una sola gita, per prendere il traghetto da camogli scendere a san fruttuoso e tornare per sentieri oppure viceversa, ma non ci avevo mai corso. Mai, fino a ieri.
Devo essere sincero che rivedere e rivivere quei sentieri solo piu’ velocemente e’ stato un rewind del mio passato. Un passato fatto di pranzo al sacco nello zainetto insieme al kway e alla borraccia di the caldo.
Il profumo della mia magica regione che pian pianino si sta portando via il sole per portarci verso l’inverno mi fa passare per quei colori che mi fanno innamorare sempre di piu’delle mie montagne (se si possono chiamare cosi’) oltre del mio splendido mare.
Ieri e’ stato un po’ questo, una specie di corsa nel foliage nostrano fra nebbiolina e umidita’ passando per ricordi e profumi.
Al decimo kilometro finisce un po’ tutto, mi tremano le gambe e mi si annebbia la vista, in pochi secondi mi trovo scarico ad arrancare senza possibilita’ di via d’uscita da questa inaspettata crisi. Mi fa male la pancia e mi accascio su un pietrone a riposare.
Percorro i tre kilometri fino al successivo ristoro camminando e respirando profondamente, affrontando la seconda salita con molta tranquillita’. Mi sorpassano tantissime persone, fa niente oggi e’ cosi’.
Mangio due biscotti un po’ di focaccia e bevo un po’ di the caldo, riprendo a carburare e mi butto giu’ veso san fruttuoso.
Non ho mai visto quel borghetto magico cosi’ isolato, nessuno sulla spiaggia, niente mute maleodoranti, bombole o affini.
E’ una visione strana a tratti magica, fino poco fa ero su un sentiero scivoloso e adesso sono su una spiaggia che guardo il mare e fra poco saro’di nuovo sul sentiero dell’ultima salita.
Magica liguria e magico portofino, dal mare puoi vedere i monti e dai monti il mare in uno spicchio di kilometri.
Salgo lento, tanto non ne ho piu’ sono alla fine devo solo gestire l’arrivo.
L’ultima discesa e su falsopiano, a tratti scivolosissimo a tratti corribile, grande parola questa ..
Arrivo sotto il gonfiabile a festa quasi finita.

Portofino e’ magico, sia col bel tempo che sotto la pioggia ed era ora provarlo di corsa