mercoledì 30 settembre 2015

THOR des geants

Si con l’acca in mezzo alla t e alla o, perché thor c’ha una fisicata della madonna e con quel martello lo spacca in testa a tutti quelli che gli rompono i maroni, a mo’ di chiodino di ikea. Ma la storia o la leggenda e’ lunga 330 km e souncazzo quanto dislivello e comincia da una roba che mi mette i brividi, la quota di iscrizione. Perche’ di per se ci butti un carico da briscola che non sai manco quando e se te li ridanno e poi saldi la rava e la fava come se andassi una settimana in vacanza ad ibiza, con quei soldi ovviamente. Sia chiaro tu che partecipi sei gia’ un eroe per sborsare questa quota vacanziera, che non c’e’ manco il lastminutes ed io che sono zeneize mi tremano le dita unte di focaccia che mi scivola il portafogli dentro il tombino che non lo ripesco più. Mannaggia alle quote rosa, alle quote di iscrizione e alle quotazioni in borsa dell’olio evo. Ciò detto tutti se la menano che il tor di qua ed il tor di la forse anche su e giu’ ma mai a mezza via ed invece io, che un po’ di qua e di la lo meno anche io, ed invece io dicevo .. alla fine me lo guardo e tifo per i miei gladiatori che hanno osato dove io non oso manco guardare. Che non e’ solo un fatto di soldi sia chiaro ma a me l’idea di spararmi 330 km e souncazzo di quanto dislivello mi fa venire le gambe molli, e non solo le gambe. Cioe’ devi avere un sacco di coraggio che io non ho, perché sia chiaro e’ roba tosta, ed io  vi ammiro. Poi posso mugugnare gratuitamente per quello e quell’altro ma il sogno di essere li, non sarebbe mica male. Che mi ci vedrei anche col mio zaino da trekking, che mica parto con un minimal della ultimate … che scarpino su e giu’ per le montagne, che mi fermo a mangiare un panino col salame (vegetale) su un colle e mi faccio il selfie con lo stambecco o con la marmotta (che quando mi e’ corsa incontro sotto il ghiacciaio del boisson mi e’ venuto anche un po’ paura). Ma gia’ mi scivola il portafogli per l’olio della focaccia pensa come mi potrebbero scivolare le scarpe e le calze contenitive … che mi vengono le vene varicose. Ma seduto davanti al pc sulla mia scrivania disordinata mi collego la mattina appena arrivo in uff per vedere se i messaggi di wapp sono veri o i lustri guerrieri mi hanno mentito. Perché il thor viaggia nell’etere via live-track o via wapp in diretta con la gente che sgambetta, una roba impensabile, ma che adesso mette ancora piu’ sugo sulla pastasciutta delle basi vita. Cioè io poi alla fine seguo i primi che non capisco mai dove e come fanno e poi i “4” amici che mi piace seguire come la Fra (ndr billi) o guido (ndr giuliano) ed il team dei maratonabili. Tutto il resto sono nomi ed orari a cui io non so associare facce e sorrisi. Poi arriva sta storia che fa freddo e che ci sono gli orsi polari che sono migrati in valle d’aosta e che siccome hanno fame si vogliono pappare i concorrenti del tor e allora i sapienti santoni decidono di fermare la gara che tutti poi sono dispiaciuti ma che in fondo non vedevano l’ora di finire sto tormento. Che poi e’ semplice dire che hanno fermato la gara e non siete arrivati in fondo ecc ecc Voi siete malelingue, che vi ci vorrei vedere a farvi congelare il pipino a 3000 metri e la neve al ginocchio e tutti sti’ cacchio di orsi che vi mordicchiano il culo, no grazie sorseggio un cocktail in spiaggia mentre aspetto di collegarmi di nuovo al sito, che meno male che mi son visto arrivare il primo che sembrava uno zombie. Santa donna la moglie che ha consigliato di usare una seggiola per l’intervista, quando ha provato ad alzarsi ho letto nel labbiale vaffanculo’ en francaise !!

Comunque wiwa il thor des geants che se non ci fosse ci toccherebbe parlare delle gare liguri organizzate maffe in questo fine settembre, mannaggia alla moccetta (vegan) e alla fontina valdostana e alla grande i fiaschi freschi . E mi prendo anche il lustro di collagiare un po’ di foto rubate al sevice OCC, perche’ cazzo 65 berette per le foto non le posso sborsare perche’ devo pre iscrivermi all’edizione del 2016 del thor (quella senza neve e freddo J)   
LOVE

venerdì 11 settembre 2015

OCC 2015 e la prospettiva nevskij



Evviva il festival del trail dei poletti e delle giustificazioni, come sopra Ghirlanda Babbo, babbucchione, maffo, riparto da qua. Che non e’ che posso pretendere di essere il numero uno che manco c’ho la barba e non sono alla moda, ma almeno terminare sarebbe stato di buon peso. Ma se il regalo non e’ meritato molto probabilmente finira’ nella cesta dei ricordi, che poi finisce in soffitta, nell’adorato box o nella rumenta. Pero’ porcozio 18 minuti fuori cancello a 7 km di discesa dalla fine e’ una roba malefica. E’ come la cocacola fresca in mezzo alla maraton des sable ed inciampare vedendola colare goccia dopo goccia nel caldo deserto. Dai ci son rimasto male come una scoreggia sull’ascensore prima che salga la fotonica tipa, attimi di imbarazzo speranzosi che non salti fuori quella puzza micidiale e quando sai che te la sei scampata, il fetido odore si sprigionerà, arbre magique di merda. Ecco io in quel tendone a la flegere stavo proprio cosi’, di mierdas
Sembravo un cane bastonato con la giacca portasfiga di frenk gialla i pantacollant blu elettrico e lo zainetto arancione, belin un faro nella nebbia. Tremavo dal freddo e guardavo i miei polpacci che si muovevano di vita propria. Ho bevuto una tonnellata di cocacola sperando di tirare un rutto liberatorio in faccia all’organizzazione ma alla fine non ci sono riuscito e mi e’ rimasto solo il bruciore delle chiappe per lo sfregamento dopo 44 e passa km con 3300 mt di dislivello.
Ergo raccatta i bagagli e coda fra le gambe a casa, mesto mesto.
Ma la settimana nella capitale del trial e’ stata comunque une bella settimana, caldazza fotonica ma panorami da urlo. Di fatto a chamonix e’ una bella cittadina i francesi sono dei mangia lumache a tratti antipatici a tratti no, i tratti no pero’ risultano sporadici percui l’antipatia li caratterizza senza mezze misure. La gara e’ una bella gara. Una roba figa e tosta, ci sono i panorami e ci sono le belle salite. Ci sono le discese e le discese tecniche. Ci sono le mucche, i rifugi ed i laghetti. Ci sono un sacco di atleti impegnati ed un sacco di volontari. Io dopo la seconda salitazza ero gia’ fuori partita, a meta’ gara avrei volentieri tirato su la bandiera bianca. La salitazza alla Catogne e’ ignorante come pochi. Va su che sembra un muro, ma poi quando ci sei e’ un disastro. Sono arrivato a vallorcine che sembrato un reduce della seconda gierra mondiale, in cancello si, ma con la fazza di uno che era stato calpestato dalle vacche incontrate sul passo. Devastante per la mia scarsa preparazione.  
L’ultimo tratto mi ha strappato quello che avevo e sull’imbrunire un po’ di certezza di arrivare al cancello in orario l’avrei anche avuta ma alla fine quello che per me era la salita finale era solo la meta’, mannaggia alla prospettiva nevskij a battiato e alle visioni. Perche’ il trail e’ anche questo. crederci per poi avere la sorpresa di aver visto fischi per fiaschi. Mi sono appoggiato ai bastoncini affranto, ho guardato la luna che illuminava aguille du midi e con le ultime forze ho raggiunto l’ultimo controllo. Sfinito. Tutto qua.
Ho raggiunto gli altri in funivia al buio, che e’ anche una figata e mi son bevuto una birra spiegando a mia figlia che mi avevano squalificato. Deprimente posizione di padre sfigato. Vabbe’.

Il giorno dopo tutto era alle spalle e in saccoccia la bella esperienza, le gambe stavano bene sinonimo che muscolarmente avevo lavorato bene in palestra ma non sui sentieri … mi son preso il pregio di vedere l’arrivo della ccc e dell’utmb, cosa assai rara, ma che mi ha messo al confronto per l’ennesima volta che sono scarso, maffo e babbo come la foto di cui sopra.
manco la benedizione del prete mi ha salvato
mannaggia al clero