Sono appena entrato nel saccopiuma, non ho portato il materassino e ho anche la schiena che mi fa male per fortuna in palestra non fa freddo, almeno qui si sta bene. dormo solo con la tshirt, appoggio il cappello sopra gli occhi, ho giusto il tempo di pensare a quello che ho appena concuso. le luci della palestra non saranno mai spente.
Non manca molto all'inizio della gara e c'e' ancora un po' di gente che deve ritirare il pettorale. Mau e' indaffarato ad inserire gli ultimi nominativi dei solit ritardatari questa e' la prima edizione la prossima fermiamo tutto una settimana prima confida. Una ragazza mi controlla che tutto il materiale obbligatorio sia in ordine, su fa molto freddo sarebbe da stupidi non avere con se il necessario. Francamente non so cosa voglia dire fare freddo, io che vengo dal mare, che solo pochi giorni all'anno vedo il termometro abbassarsi poco sotto lo zero. Tempo fa lasciai anche perdere sciare perche' sui campi da sci mi dava noia soffrire il freddo adasse per paradosso devo anche farmelo piacere. comunque non so cosa voglia dire bene fare freddo. mi cambio con dedizione utilizzando la camera di albergo del mio amico Lorenzo, infilo la doppia calzamaglia e te due termiche, lorenzo fa lo stesso, ci confortiamo a vicenda dicendoci che non sara' poi' cosi' difficile affrontare questi 30 km. Ci guardiamo negli occhi, ormai non possiamo che varcare la soglia e dirigerci verso la partenza.
I volti iniziano ad essere quasi sempre gli stessi, quelle delle grandi occasioni o piu' semplicemente gli occhi dei migranti, che si spostano da una gara all'altra per ceracare nuove sensazioni nuovi monti e panorami da scoprire, da vivere e da assaporare. Il briefing di Mau e di Nico e' chiaro: percorso leggermente ritoccato causa forte vento in vetta al freiteve si passa piu' bassi, ma fara molto freddo: attenzione ragazzi prima di tutto usare il cervello: faccio tesoro di queste parole e provo a concentrarmi prima della partenza. 3.. 2.. 1.. via percorriamo tutti assieme salice d'ulzio ed andiamo in su, chi corricchia chi corre e chi decide di andare gia' al passo. dopo poco inizia quella che a me spaventava un pochino semplicemente perche al mare nevica di rado e a genova sempre troppo tardi percui per me correre nella neve era una grande novita'. accendo la frontale come fanno quelli davanti e dietro di me. e' surreale, tutto e' buio l'appoggio del mio piede non e' stabile come su sentiero e ho una percezione distorta di chi mi sta davanti. e' strano procere con il rumore della suola che schiaccia la neve.
Non manca molto all'inizio della gara e c'e' ancora un po' di gente che deve ritirare il pettorale. Mau e' indaffarato ad inserire gli ultimi nominativi dei solit ritardatari questa e' la prima edizione la prossima fermiamo tutto una settimana prima confida. Una ragazza mi controlla che tutto il materiale obbligatorio sia in ordine, su fa molto freddo sarebbe da stupidi non avere con se il necessario. Francamente non so cosa voglia dire fare freddo, io che vengo dal mare, che solo pochi giorni all'anno vedo il termometro abbassarsi poco sotto lo zero. Tempo fa lasciai anche perdere sciare perche' sui campi da sci mi dava noia soffrire il freddo adasse per paradosso devo anche farmelo piacere. comunque non so cosa voglia dire bene fare freddo. mi cambio con dedizione utilizzando la camera di albergo del mio amico Lorenzo, infilo la doppia calzamaglia e te due termiche, lorenzo fa lo stesso, ci confortiamo a vicenda dicendoci che non sara' poi' cosi' difficile affrontare questi 30 km. Ci guardiamo negli occhi, ormai non possiamo che varcare la soglia e dirigerci verso la partenza.
I volti iniziano ad essere quasi sempre gli stessi, quelle delle grandi occasioni o piu' semplicemente gli occhi dei migranti, che si spostano da una gara all'altra per ceracare nuove sensazioni nuovi monti e panorami da scoprire, da vivere e da assaporare. Il briefing di Mau e di Nico e' chiaro: percorso leggermente ritoccato causa forte vento in vetta al freiteve si passa piu' bassi, ma fara molto freddo: attenzione ragazzi prima di tutto usare il cervello: faccio tesoro di queste parole e provo a concentrarmi prima della partenza. 3.. 2.. 1.. via percorriamo tutti assieme salice d'ulzio ed andiamo in su, chi corricchia chi corre e chi decide di andare gia' al passo. dopo poco inizia quella che a me spaventava un pochino semplicemente perche al mare nevica di rado e a genova sempre troppo tardi percui per me correre nella neve era una grande novita'. accendo la frontale come fanno quelli davanti e dietro di me. e' surreale, tutto e' buio l'appoggio del mio piede non e' stabile come su sentiero e ho una percezione distorta di chi mi sta davanti. e' strano procere con il rumore della suola che schiaccia la neve.
