giovedì 6 agosto 2015

Ode alla borraccetta al vertikal roccaro 2015

Cioe’ non e’ che ritorno dalle ferie e me la tiro da intellettuale di second’ordine, sia chiaro perche’ la mia cultura va da li a poco piu’ in la, percui pecoreccio ero e pecoreccio resto. Le ferie in questo non sono servite a molto. come neanche riposarmi e manco a correre, non sia mai ! che poi alla settenne gli ci faccio un bagno che manco il nostro e’ cosi’ bello e per farlo ho dormito 37 giorni su un materasso per terra che mi si e’ anche raddrizzata la schiena. Che se mi chiede il motorino o la festa da diciottenni io ho già dato. Si becchera’ un panino con la frittata con la candelina sopra. Pero’ il punto di sto post al sapore di umidita’ e calura estiva e’ il vero revival e botta di giovinezza che se no mi assopisco sempre sul materasso di cui sopra, ossia il bagno notturno al vertikal roccaro. Si perche’ non c’ho piu’ 18 anni, ma manco sono da geriatria, e’ che non mi capita poi spesso di mettere il regale augello a mollo la notte in compagnia di vecchi terzeri. Allora son qui a decantare la solita magnifica serata passata in quel di laigueglia. Il mondo cambia come il vertikal che fa piu’ proseliti dell’UTMB (che tanto i poletti non mi denunciano e gli faccio la pubblicita’ progresso aggratis e per giunta in liguria) ma il vertikal e tutti i ragazzi intorno se lo meritano, perche’ ci sanno fare come tony manero in pista il sabato sera. ma ieri era mercoledi’ e le frontali erano accese come le strobo dei dancefloor piu’ sfrenati. Percui squadra che vince non si cambia diceva quell’illustre uomo, solita miscela di emozioni e medesima strategia degli ultimo 3 anni. Pronti partenza e via, si parte a bomba in salita mattonata e poi libero sfogo a sentiero pietre polvere e frontali. Fiato sempre piu’ corto fino ad oltrepassare il gonfiabile di emozioni sport che per noi terzeri non vuol dire fine, ma inizio della grande battaglia. Alla terza birra a stomaco vuoto usate tutte come recovery per il cotanto sudore buttato fuori iniziano le danze ed il tasso aumenta l’eccitazione. 
disadattati no limits

Complice il re della manifestazione che invoglia la glicemia a livelli insulinici mai visti, la nutella la fa da padrone e Massi il suo profeta principale.

Nutalla come se non ci fosse un domani

Non c’e’ storia lui e’ molesto come pochi e noi rimaniamo imbrattati dello spalmabile marrone come fette di pan bauletto del discount. Solido gemellaggio fra terzo ristoro e i fratelli cavrones che danzano intorno al totem dalle corna rivolte all’insu’. Il vincitore rinuncia alla pateca e alla birra, il vincitore non ha amici e se ne torna a casa. Il re ci consegna l’anguria in segno di eterna fratellanza, senza tergiversare e senza proferire parola al grido di sudore e birra due bande di disadattati si proiettano al contrario per celebrare il solito battesimo in acque cristalline. Il profumo agrodolce di Massi ci indica la strada e tiene a bada mosche e zanzare. In acqua pero’ tutto e’ un’altra cosa. Fra croste di nutella sale e sudore dividiamo come cavernicoli la pateca che se mi avesse visto mia moglie e mia figlia mi avrebbero diseredato scomunicato e lasciato fuori dall’uscio come un cane bastonato. Schivo la doccia di anguria e grande saluto collettivo, baci e abbracci il prossimo anno saremo di nuovo tutti li o qui, lo so.   

Parcheggio assonnato e prendo in mano il sacchetto del pacco gara e vedo quella magica borraccetta di un colore improbabile ma che nella mia collezione di borraccette inutilizzate mi mancava. In questo brillante attimo di goduria per un oggetto di ineguagliabile bellezza mi sento risuonare in testa il messaggio subliminare di mia moglie che minaccia di buttare via le mie borraccete immacolate. Richiudo il sacchetto come a difendere la privacy della mia nuova creatura, peraltro mi guardo intorno che non vorria mai che mi salti fuori qualcuno a fottermi questa mirabolante meraviglia e nascondo in macchina il mio tesoro.

Oh mia ennesima borraccetta, non ti utilizzero’ mai e forse per questo sarai eternamente mia.
Il poeta del tetrapack non ha confini (perlomeno visibili)
anche in ufficio ti devo difendere

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